Cane & Gatto

Cani che non puzzano: guida pratica per una casa… profumata

“Cani che non puzzano” è una ricerca gettonatissima. Spoiler: nessun cane è inodore al 100%. Ma alcune razze emanano meno odore, e—soprattutto—una buona routine di igiene, alimentazione e check veterinari fa la differenza. In questa guida capisci perché nasce l’odore tipico (sì, quello da “cane bagnato”), quali razze tendono a odorare meno e come mantenere Fido piacevolmente… neutro.

By Team baboop

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Perché i cani “puzzano”: cosa succede davvero

L’odore canino non è “cattiveria” del destino, ma un mix di fattori naturali:

  • Microbi sul mantello. Sulla pelle vivono batteri e lieviti che, a contatto con l’acqua, liberano composti volatili responsabili dell’odore da cane bagnato. È un fenomeno normale e transitorio.

  • Sebo e umidità. Se il mantello resta umido, gli odori si amplificano: l’acqua “trascina” nell’aria le sostanze prodotte dai microbi cutanei.

  • Orecchie e pelle. Otiti (specie con orecchie pendule) e dermatiti da lieviti come Malassezia provocano spesso odori intensi: sono condizioni comuni e curabili dal veterinario.

Se l’odore è nuovo, forte o persistente, non coprirlo con profumi: indaga con il veterinario, perché potrebbe esserci un problema otologico/dermatologico di base. 

 

Cani che odorano meno: razze “low-odor” (con la dovuta premessa)

Non esistono cani inodori; esistono però razze che tendenzialmente emanano meno odore, complice una minore produzione sebacea, o mantelli che intrappolano poco i composti odorosi. Tra gli esempi più citati in Italia:

  • Barboncino (Poodle), Bichon Frisé, Maltese, Schnauzer: mantelli a crescita continua, shedding ridotto e odore spesso più contenuto (servono grooming e toelettatura regolari).

  • Basenji: noto per la pulizia “felina” e l’odore molto discreto. Resta comunque un cane con esigenze specifiche.

  • Levriero (Whippet, Piccolo Levriero Italiano): pelle sottile, poco sebo e scarsa tendenza agli odori intensi (sempre con cura di pelle e denti). 

Ricorda: “poco odore” non significa “zero manutenzione”. Queste razze richiedono toelettatura e controllo di pelle, orecchie e bocca come tutte le altre.

 

“Cane più pulito” e “cane che non fa la muta”: verità utili

  • Il “più pulito” non è una medaglia di razza, ma l’effetto di igiene costante, alimentazione corretta e salute di pelle/orecchie. Anche il meteo, l’umidità di casa e le abitudini (spiaggia, pioggia, prati) contano. 
  • “Non fa la muta” è un mito. Molti cani perdono meno pelo (shedding ridotto o continuo), ma nessuno è davvero “senza muta”. Alcune liste italiane parlano di razze che perdono poco pelo, non “zero”. 

Abbiamo approfondito il discorso sui cani che non perdono pelo in un articolo dedicato sul blog di baboop. 

 

Odori specifici da non sottovalutare (e come muoverti)

  • Orecchie “che sanno di rancido”: può essere otite (batterica o da lieviti). Serve visita, pulizia mirata e, se indicato, terapia.

  • Pelle untuosa e odore penetrante: tra le cause frequenti la dermatite da Malassezia. Non improvvisare shampoo medicali: fai una visita dal tuo veterinario di fiducia e individua subito la causa e la terapia corretta.

  • “Wet dog smell” dopo pioggia o bagno: asciuga bene, pettina e arieggia gli ambienti; l’odore dovrebbe svanire.

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Routine anti-odore: le mosse che funzionano davvero

  1. Asciugatura top. Dopo bagno o pioggia, tampona e asciuga fino al sottopelo, senza lasciare umidità residua. È il primo anti-odore.

  2. Shampoo giusto, non troppo spesso. Lavaggi eccessivi spogliano la pelle degli oli protettivi e peggiorano gli odori. Meglio prodotti specifici e frequenza consigliata dal/la toelettatore/trice o dal/la veterinario/a.

  3. Spazzola = aria fresca per il mantello. Rimuovere il pelo morto e i detriti che “trattengono” odori attraverso la spazzolatura aiuta a mantenere il mantello più pulito e fresco.

  4. Orecchie e denti sotto controllo. Pulizie periodiche (prodotti veterinari ad hoc) e check: otiti e alitosi sono grandi generatori di cattivo odore.

  5. Alimentazione di qualità. Una dieta completa aiuta pelle e pelo; squilibri o intolleranze possono riflettersi sul mantello.

  6. Ambiente pulito. Coperte, cucce e auto vanno lavate/arieggiate: i tessuti trattengo batteri e odori. 

 

Quando andare dal veterinario

Prenota un controllo se noti odore nuovo o ingravescente, prurito, scuotimento della testa, cute arrossata/untuosa, orecchie con secrezione scura, alito molto cattivo, o se l’odore ritorna subito dopo il bagno: sono segnali compatibili con otite o dermatite da Malassezia (diagnosticabili e trattabili). 

 

Vita più fresca (anche a lungo termine): l’assicurazione che aiuta

Igiene e salute quotidiana sono la base; per gli imprevisti (dermatiti, otiti, visite specialistiche, diagnostica) puoi valutare una copertura che rimborsi le spese veterinarie. Qui trovi un approfondimento su come funziona l’assicurazione cane e come può alleggerire il budget quando serve davvero, oltre a un focus sui rimborsi spese veterinarie nel blog di baboop:

Il “cane che non puzza” non è un unicorno: è il risultato di scelte quotidiane (asciugatura, grooming, pulizia di orecchie e denti), di una buona dieta e di controlli veterinari quando qualcosa non torna. Scegliendo una razza più “low-odor” e curando la routine, la tua casa resterà accogliente—e Fido pure.
Se vuoi pensare solo alle coccole quando capita l’imprevisto, fai un salto sul blog e valuta una polizza adatta al tuo compagno di vita: l’obiettivo è lo stesso, star bene insieme.

Team baboop26.09.25
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